Per una sanità “patient experience driven”

Una sanità incentrata sull’esperienza del paziente e non su una logica prestazionale: è questa la sfida che oggi organizzazioni, professionisti e pazienti sul territorio si trovano ad affrontare. Sono queste anche le ambizioni del PNRR, che attraverso l’approccio “one health digital” propone un modello di sanità connessa che ruota attorno all’esperienza di cura del paziente.

Un rinnovamento che dovrà passare da un cambiamento culturale, da un’ottica prestazionale ad un paradigma “patient driven”, per creare un ecosistema che connetta professionisti ed organizzazioni al paziente.

Un cambiamento che passa anche dal mindset

Sono significativi i fondi previsti dal PNRR per l’ammodernamento del parco tecnologico digitale ospedaliero, parliamo di oltre 4,05 miliardi di euro (missione 6 componente 2, investimento 1.1).

L’obiettivo non è solo rinnovare le piattaforme o le strumentazioni, ma ripensare i processi in ottica patient driven. Citiamo infatti tra gli obiettivi dichiarati quello di valorizzare “il ruolo del paziente come parte attiva del processo clinico-assistenziale”.

Per fare questo dobbiamo tener presente che la digitalizzazione è anche una questione di cultura, non solo di tecnologia. Come ci ha ricordato infatti l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici in occasione del suo 22° convegno nazionale, il cambiamento tecnologico auspicato dal PNRR non può che passare dal cambiamento culturale, dando origine a quella che viene definita la piattaforma di riferimento per tutto il sistema: la cultura tecnologica 1.

Il puro approvvigionamento di software ed infrastrutture non sarà infatti sufficiente se si intende portare a termine una vera e propria digital transformation, se non sarà cioè accompagnato da un cambiamento del mindset per supportare organizzazioni e risorse umane in una rivoluzione che è, oltre che digitale, anche culturale.

Nuovi modelli di cura con l’empatia e il lean thinking: il modello Esther

Il primo passo per mettere in atto il cambiamento è la consapevolezza: come possiamo infatti creare cultura e cambiamento organizzativo se non diventiamo prima consapevoli della realtà?

A questo proposito un interessante esperienza nell’ambito di modelli e strumenti per l’analisi dei processi sanitari e la loro riprogettazione ci arriva dall’estero: il modello “Esther”. Si tratta di un modello sperimentale svedese avviato alla fine degli anni ’90 nella Contea di Jönköping.

Attraverso l’ideazione di un case tipo, avente per paziente immaginario “Esther”, una persona anziana, pluri-patologica, un team di professionisti si è messo gioco per costruire un percorso assistenziale tailored made, ma non solo.

Svolgendo interviste e mettendosi nei panni del paziente e facendo uso anche di tecniche che stimolano l’empatia, gli operatori sono riusciti ad analizzare e riprogettare i processi assistenziali, la comunicazione con il paziente e le modalità di raccolta e condivisione dei dati, migliorando l’assistenza e l’esperienza di cura.

Oggi “Esther” è un modello di riferimento per il miglioramento continuo della qualità, dei processi comunicativi e per la formazione del personale. Il progetto, nato come sperimentazione, si è poi consolidato diventando un modello di riferimento che impiega il metodo del lean thinking in sanità per il coordinamento ed il miglioramento dell’assistenza al paziente anziano e della sua esperienza di cura ed è oggi conosciuto a livello internazionale 2.

La co-creazione: un approccio olistico alla progettazione sociale sanitaria

Un altro metodo per accompagnare istituzioni ed organizzazioni nel cambiamento secondo una visione olistica è la co-creazione. Questa modalità prevede la partecipazione degli stakeholder all’analisi e alla progettazione di processi e servizi e in questo senso può essere applicata con successo all’ambito sociale e sanitario.

In questo caso gli stakeholder da coinvolgere, oltre ai professionisti sanitari, includono i cittadini, enti ed associazioni, università e ricercatori, ma anche operatori economici che possano contribuire al processo apportando conoscenze, esperienze e visioni, e quindi apportando valore.

Un approccio inclusivo ed olistico, che si focalizza sulla compartecipazione del tessuto sociale ed economico. Un esempio di applicazione della co-progettazione in ambito socio-sanitario è SoCaTel3, una piattaforma digitale pensata per favorire l’ideazione di servizi di Long Term Care.

Nata nel perimetro dell’omonimo progetto capeggiato dall’Università Rovira i Virgili (Tarragona, Spagna) nell’ambito del programma di finanziamento Horizon 2020, questo strumento è stato poi adottato da ISRAA, importante realtà italiana operante nel settore dell’assistenza agli anziani, grazie all’iniziativa di Twinning promossa da Digital Health Europe4.

In SoCaTel, care givers formali e informali, ma anche cittadini e ricercatori universitari possono confrontarsi tra loro per trovare soluzioni per il re-design dei servizi nella LTC.

La necessità di ripensare il modello di sanità

Ripensare un modello di sanità incentrato sull’esperienza del paziente non è solo auspicabile, ma addirittura imprescindibile per poter arrivare al modello one health digital indicato dal PNRR.

Il viaggio verso la connected care dovrà coinvolgere risorse umane, organizzazioni e stakeholders, per la riprogettazione dei percorsi di cura, dei flussi di comunicazione e della formazione del personale, anche attraverso percorsi di co-creazione.

Solo così le piattaforme digitali per la gestione dei servizi sanitari ed assistenziali sul territorio potranno davvero essere implementate con successo.


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Bibliografia e fonti

[1] Associazione Italiana Ingegneri Clinici 22° Convegno nazionale https://www.aiic.it/pnrr-e-sanita-la-cultura-tecnologica-come-sfida-professionale-qualitativa-e-organizzativa/

[2] “Modello Esther” in Svezia: il paziente al centro del processo di cura, nursetimes.org https://nursetimes.org/modello-esther-in-svezia-il-paziente-al-centro-del-processo-di-cura/60876

[3] Progetto SoCaTel https://www.socatel.eu/

[4] Progetto Digital Health Europe https://digitalhealtheurope.eu/twinnings/dhe-twinning-results/socatel-co-creation-platform/