automazione filiera del farmaco

L’automazione nel ciclo del farmaco: unire in un unico processo sicurezza, rapidità e qualità della cura.

Sono alcuni decenni che gli studi di risk management hanno isolato le azioni, complesse e migliorabili, legate agli errori durante il processo clinico assistenziale connesso alla terapia farmacologica. Inoltre sono molteplici le raccomandazioni ministeriali e le disposizioni in materia di sicurezza e cure degli assistiti, che regolamentano tale articolata materia. (1) 

L’evidenza dimostra tuttavia che le pratiche collegate a questo delicato processo non sono tra esse integrate causando sprechi, non conformità delle cure con conseguenze talvolta serie. 

A fronte di un ciclo nevralgico, all’interno del processo di cura ancora guidato da processi frammentati, la gestione automatizzata e robotizzata del farmaco rappresenta una soluzione assolutamente valida, a tutela degli assistiti, che toglie al personale infermieristico un compito poco qualificante. (2)

Tale soluzione, già ampiamente introdotta in molteplici paesi nordeuropei, ha uno sviluppo ancora non pienamente sufficiente in Italia, dove nella maggior parte delle RSA la gestione della filiera del farmaco viene gestita in gran parte ancora manualmente, nonostante protocolli avanzati legati al tema delle terapie. 

Perché mettere in relazione più step con una gestione integrata? 

I sistemi che inseriscono robotizzazione e informatizzazione dell’intera filiera del farmaco, uniscono in un unico processo la gestione del magazzino, gestiscono tutti gli stadi intermedi fino ad arrivare alla fase di somministrazione sicura dei farmaci. Grazie all’integrazione di tecnologie e sistemi robotizzati viene assicurata efficacia e riduzione del rischio clinico, oltre a limitare notevolmente gli sprechi.

Il processo di gestione della terapia farmacologica è sicuramente tra quelli ad elevata complessità, fra i molti in ambito sanitario.

Di fatto questo delicato percorso, se non gestito con tecnologie che mettano in sicurezza i vari step, viene coordinato manualmente da una pluralità di figure professionali che seguono operazioni di diversa natura, con la possibile conseguenza di una elevata probabilità di errore. Non da trascurare l’elevato stress al quale sono sottoposti gli operatori in questo delicato compito, oltre al sovraccarico di lavoro.

In quali fasi si concretizza la soluzione che gestisce l’intero ciclo del farmaco?

Prescrizione: il medico prescrive la terapia sul software terapia che dialoga con l’armadio robotizzato di preparazione dei farmaci, quest’ultimo produce delle bustine monodose che riportano i dati dell’assistito, il nome dei farmaci e un codice a barre per il riconoscimento. In 3 secondi il robot prepara le terapie giornaliere di un assistito, e il risparmio annuale è di circa 2000 ore uomo ogni 100 assistiti. Secondo fonti ufficiali il 13% degli errori avviene proprio in questa fase di prescrizione, l’8% nella trascrizione, il 21% in fase di preparazione dei farmaci.

Somministrazione: l’operatore somministra la terapia verificando tramite il lettore di codice a barre RFID la corrispondenza tra assistito e bustina: il sistema identifica univocamente l’utente con il blister e segnala anche eventuali variazioni nella terapia prescritta, i dati rimangono tracciabili. Questa operazione riduce sensibilmente la percentuale allarmante che stima attorno al 53% gli errori in terapia commessi durante la somministrazione. (2) 

Infine, il robot che riconfeziona le terapie in bustine, presuppone la centralizzazione del magazzino, a vantaggio di un miglior controllo delle scorte. Mediante un software adatto possono essere automatizzati il monitoraggio delle giacenze e le proposte di reintegro dei farmaci, risparmiando il tempo dedicato alla verifica e gestione delle scorte, con una notevole riduzione in termini di acquisti o farmaci scaduti.

Secondo alcuni studi i sistemi informatizzati permettono una diminuzione pari al 30% delle scorte non necessarie di farmaci di reparto, oltre che ad un risparmio del 15% nei consumi.

Il ciclo informatizzato e robotizzato permette di gestire l’intera filiera del farmaco rispettando la regola delle 7G a tutela degli assistiti per la qualità della cura nelle Strutture (Giusto farmaco, Giusto paziente, Giusta dose, Giusta via, Giusto orario, Giusta registrazione, Giusto monitoraggio).

Sicurezza e organizzazioni, la pluridimensionalità degli errori prevedibili 

L’errore non è solo un problema dell’operatore ma “una caduta delle difese del sistema, che deve rendere difficile fare le cose sbagliate e facile fare le cose giuste”. (3)

Le organizzazioni hanno il dovere di ridurre gli eventi avversi prevedibili per evitare il verificarsi di fenomeni di inefficienza e inefficacia organizzativa con diretta compromissione della salute della persona assistita. L’errore è un fallimento nella pianificazione e/o nell’esecuzione di una sequenza di azioni che determina il mancato raggiungimento, non attribuibile al caso, dell’obiettivo (Glossario Ministero della Salute). Nel caso del ciclo del farmaco si può incidere su errori latenti, ovvero presenti nel sistema determinati da decisioni manageriali o da modalità organizzative. 

Oggi la complessità delle cure legata all’aumento di pluripatologie negli assistiti, all’interno di strutture multiservizio con organizzazioni sempre più articolate, richiedono a queste ultime di liberarsi da sistemi vulnerabili che presentano zone con elevati margini di miglioramento. (4)

Il sistema infatti permette di attenuare la pressione sugli operatori: la preparazione del farmaco rientra tra le mansioni sostituibili da sistemi robotizzati per permettere ai professionisti delle RSA di concentarsi su mansioni, come la cura alla persona, altamente professionalizzanti e non routinarie. 

Nelle strutture sociosanitarie, spesso per turno sono presenti anche solo due infermieri che, oltre alla preparazione e somministrazione delle terapie, devono svolgere molte altre incombenze. Solo organizzazioni che sanno valutare le grandi criticità che ruotano attorno a questo processo, riescono a mettere in atto sistemi che riescano a sollevare gli operatori da probabili errori e al tempo stesso proteggere i propri assistiti. (5)

Nell’attuale scenario, in cui le strutture sanitarie lamentano una carenza del personale infermieristico, è fondamentale alleggerire gli infermieri da un’attività come la preparazione dei farmaci. (6) 

Sistemi robotizzati permettono un risparmio di 1625 ore all’anno per una struttura di 80 utenti. 

Anche FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) nella recente “Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita” ha ricordato, nel Codice deontologico della professione infermieristica, che quest’ultima necessita di svariati supporti al fine di mettere in atto la propria delicata professione, dal potenziamento della formazione fino al costante supporto di risorse strutturali, tecnologiche e organizzative.


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Riferimenti bibliografici

(1) Raccomandazioni del Ministero della Salute nr. 7-12-18-19 in tema di Governo clinico e sicurezza delle Cure.

Altre raccomandazioni ministeriali

nr. 14/2012 Prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici
nr. 17/2014 Riconciliazione della terapia farmacologica
(2) Krahenbuhl – Melcher et al. (2007) – Johnson et al. 2002

(3) Guida alle nuove norme sulle responsabilità nelle professioni sanitarie – Guerino Massimo Fares, Guido Carpani
(4) Guerrero et al., 1996; Murray, 2001

(5) Ministero della Salute – Manuale di formazione per il governo clinico: la sicurezza dei pazienti e degli operatori, 2012

(6) https://www.nccmerp.org/about-medication-errors

(7) La sicurezza delle cure nella Legge 8 marzo 2017, n. 24 – Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.

AGENAS Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità.