Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato un significativo aumento del numero di centenari, riflettendo una tendenza verso una maggiore longevità nella popolazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, al 1° gennaio 2024, i residenti con 100 anni o più sono 22.552, un incremento di oltre il 30% in dieci anni (nel 2014 i centenari erano 17.252)[1].


I dati sulla longevità in Italia: numeri e statistiche
Il fenomeno della crescente longevità in Italia sta influenzando profondamente la struttura demografica del paese, con implicazioni rilevanti per la società e i servizi assistenziali.
Ecco alcuni dati significativi che illustrano come la popolazione di centenari, semi-supercentenari e supercentenari stia aumentando, e come questo stia avvenendo in diverse regioni italiane.
Prevalenza femminile tra i centenari
La longevità continua a favorire il genere femminile: oltre l’80% dei centenari sono donne. Questa tendenza è ancora più evidente tra i semi-supercentenari (105 anni e oltre), dove il 97% sono di sesso femminile. Tra i supercentenari (coloro che hanno raggiunto o superato i 110 anni) su 21 persone rilevate solo 1 è di sesso maschile. Quasi il 90% dei 677 semi-supercentenari (individui con 105 anni e più) sono donne.

Aumento dei supercentenari
I supercentenari (persone che hanno raggiunto o superato i 110 anni), sono più che raddoppiati rispetto al 2009: al 1° gennaio 2024, se ne rilevano 21 e sono più che raddoppiati rispetto al 2009 quando se ne contavano 10.
Distribuzione regionale dei centenari
A livello regionale, la Liguria presenta la maggiore concentrazione di centenari, con 61 ogni 100.000 residenti, seguita dal Molise (58) e dal Friuli Venezia Giulia (54). Per quanto riguarda i semi-supercentenari, il Molise guida con 3,1 ogni 100.000 residenti, seguito dalla Liguria (2,4) e dalla Basilicata (2,1).

Effetti delle generazioni della Prima Guerra Mondiale
L’analisi evidenzia che le generazioni nate durante la Prima Guerra Mondiale, con una natalità più bassa, hanno influenzato il numero di semi-supercentenari: dal 2020 al 2024, questa popolazione è diminuita da 1.047 a 677 persone.
Curiosità sui centenari italiani
Sono 8.500 gli individui che tra il 2009 e il 2024 hanno superato i 105 anni, con una netta prevalenza di donne. I nomi più comuni tra questi longevi sono Giuseppe e Maria. La maggior parte di loro è vedova con una percentuale più alta di uomini ancora coniugati rispetto alle donne.
Speranza di vita e trend demografici
Secondo le ultime ricerche ISTAT[2] la speranza di vita è cresciuta pari a 83,4 anni per le nascite nell’anno 2024 (quasi 5 mesi in più del 2023). Il calo dei decessi si traduce in un aumento rispetto al 2023 di circa 5 mesi sia per le donne (85,5 anni) che per gli uomini (81,4 anni). I trend confermano una diminuzione della popolazione residente che prosegue dal 2014. Diminuiscono ulteriormente le nascite del 2,6% rispetto al 2023 e calano i decessi (3,1% in meno rispetto al 2023). Il saldo naturale è fortemente negativo (-281mila unità).
Squilibrio tra popolazione attiva e inattiva
Al 1° gennaio 2025 l’età media della popolazione è pari a 46,8 anni. Cresce il numero dei grandi anziani pari a 2 milioni e 422mila individui e rappresentano il 4,1% della popolazione totale. Guardando al futuro, per i prossimi vent’anni si nota un’importante crescita della popolazione anziana e la riduzione dei giovani, con la conseguente popolazione in età attiva in perdita.
Il futuro dei servizi per anziani: sfide e opportunità
Sono molte le sfide che il settore dei servizi agli anziani dovrà affrontare nel prossimo futuro. L’incremento della domanda dei servizi, dovuta ad un numero sempre maggiore di anziani, la diminuzione del personale sanitario e dei caregiver, dovuta anche al calo della natalità, metterà a dura prova questo settore. A questo si pongono prospettive difficili per quanto riguarda anche le risorse messe in campo per l’assistenza, con la diminuzione della popolazione attiva le risorse difficilmente potranno aumentare proporzionalmente alle esigenze assistenziali.
Le tecnologie come risorsa per l’assistenza agli anziani
La tecnologia è uno degli strumenti che si possono mettere in campo per supportare i servizi e i professionisti della cura. Le tecnologie della telemedicina in particolare potranno affiancare l’assistenza a domicilio, per gli individui fragili ma ancora in grado di vivere autonomamente.
Strumenti come la televisita potranno raggiungere gli anziani anche nei luoghi più remoti, senza i disagi degli spostamenti. Sono inoltre numerosi i vantaggi per le strutture che scelgono di implementare sistemi gestionali per servizi residenziali. Sistemi basati su suite interoperabili hanno inoltre il vantaggio di semplificare la gestione dei dati e di poter integrare strumenti per il monitoraggio della qualità dei servizi come la business intelligence. Scalabilità e flessibilità dei sistemi informatici sono inoltre alla base dell’evoluzione organizzativa, per consentire ai professionisti facilità di utilizzo degli strumenti e dati sempre aggiornati e condivisi nel rispetto delle normative vigenti.
Vuoi saperne di più?
[1] https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/11/STAT-TODAY_CENTENARI-2024.pdf
[2] https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/03/Indicatori_demografici_2024.pdf