efficienza energetica nelle strutture sanitarie

Efficienza energetica nelle strutture sanitarie 

Le strutture sanitarie sono realtà molto complesse, composte da più edifici caratterizzati da spazi e reparti diversi. Ognuno di questi ambienti deve poter garantire condizioni specifiche, in termini di riscaldamento e raffrescamento, alimentazione delle apparecchiature, fornitura di acqua calda. Disporre di impianti che permettono di ottimizzare i consumi energetici è sicuramente un vantaggio per la sostenibilità economica di cliniche e ospedali. 

Come si evince dal bilancio elettrico di Terna la sanità e l’assistenza sociale pubblica sono le maggiori utenze di energia del settore pubblico italiano, il 31% del totale. 

I costi per le forniture di energia arrivano a pesare tra il 3% e il 5% delle spese totali di gestione delle strutture. 

È quindi un ambito di grande interesse la produzione e il consumo energetico delle strutture ospedaliere italiane, anche in ottica PNRR. 

La ripartizione dei consumi tra le diverse utenze può essere così schematizzata: 

  • 40% climatizzazione 
  • 15% illuminazione 
  • 15% acqua calda sanitaria 
  • 15% lavanderia 

Per la maggior parte, la climatizzazione è gestita tramite impianti HVAC che devono essere capaci di garantire ottimali condizioni di comfort e qualità dell’aria, considerando soprattutto che le persone che ne beneficiano sono lavoratori e pazienti, e devono garantire efficienza delle attività di tipo medico. 

Gli impianti HVAC nelle strutture sanitarie sono dunque progettati per essere differenziati a seconda della posizione dove saranno inseriti, perché sale operatorie e reparti di malattie infettive, su tutti, necessitano di standard diversi rispetto ad altre zone ospedaliere, in funzione delle patologie o dell’intensità di cure a cui sono destinati questi ambienti. 

Alcuni spunti per generare efficienza 

Sistemi di Building Automation e soluzioni di monitoraggio dei consumi sono sicuramente consigliate nella sanità. Inoltre una efficace manutenzione degli impianti consente di ottimizzarne il funzionamento e, quindi, di ridurre gli sprechi. Impianti di ultima generazione, in tal senso, aiutano già per definizione in questa impresa, essendo solitamente molto più performanti dal punto di vista energetico. 

L’isolamento di pareti e coperture può rendere ancora più efficace il funzionamento degli impianti. Si può intervenire ad esempio sulla coibentazione degli edifici, sostituendo infissi spesso vecchi e inserendo schermature solari. 

Da tenere in considerazione anche la possibile installazione di pompe di calore e caldaie ad alta efficienza. 

PNRR 

Un’opportunità per le aziende sanitarie di sfruttare i fondi del PNRR è quella di utilizzare le proposte di Partenariato Pubblico Privato (PPP), che permetterebbero agli operatori privati ESCo di elaborare proposte di efficientamento energetico. 

In questo modo si potrebbero coinvolgere capitali privati per completare il finanziamento delle opere di riqualificazione ai fini di risparmio energetico, anche perché i fondi del PNRR non saranno probabilmente sufficienti per riqualificare tutto il patrimonio sanitario italiano. 

Autoproduzione di energia 

Fotovoltaico e cogenerazione aprono un percorso fatto di efficienza energetica nel settore sanitario sfruttando, ad esempio, tetti estesi spesso inutilizzati, ideali all’installazione di pannelli fotovoltaici tali da garantire autonomia elettrica. 

Altra possibilità è quella rappresentata da una produzione in tandem di energia elettrica e termica grazie al recupero del calore di scarico di motori e turbine che producono elettricità. 

Infine si potrebbe optare per la trigenerazione, quando in estate il calore recuperato potrebbe essere trasformato in energia frigorifera. 

Un’altra opzione importante è rappresentata da un efficace intervento sull’illuminazione, installando pannelli LED e sistemi di automazione per l’accensione e lo spegnimento degli ambienti che, a volte, restano illuminati anche senza persone che li occupino. 

SW di monitoraggio 

In questo contesto di efficientamento, come già accennato, ben si inseriscono le soluzioni di monitoraggio dei consumi energetici. 

Poter monitorare nel dettaglio i parametri di funzionamento degli impianti di climatizzazione consente di procedere alla loro regolazione ottimale, migliorando le condizioni di comfort e riducendone i consumi. 

Data la complessità dei carichi elettrici presenti nelle strutture, l’analisi della componente di energia reattiva consente di individuare sprechi che potrebbero essere evitati con operazioni di rifasamento. 

Gli stessi applicativi potrebbero poi costituire la base di partenza per un possibile studio finalizzato all’implementazione di comunità energetiche a sfondo sanitario che dovranno però funzionare tenendo conto del livello di strategicità delle forniture alle strutture stesse. 


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